ottobre 25, 2008

Tutto il mondo è paese

Con netto anticipo e tempismo il 25 settembre 2008 dedicavo un post a chi non si lava le mani dopo aver fatto i bisogni, il 15 ottobre usciva sul Corriere della Sera a firma "Adriana Bazzi" un interessante articolo sulle barbare abitudini dei civilissimi inglesi. Non bastava, come asseriva un recente sondaggio, che si cambiassero la biancheria intima una volta alla settima, pure questo ci voleva!
Buona lettura.

"Studio della London School of Hygiene and Tropical Medicine
«Mani sporche» sui bus inglesi
Trovati batteri fecali in un passeggero su quattro: in troppi non seguono elementari regole igieniche
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La metropolitana di Londra. Secondo una ricerca della London School of Hygiene and Tropical Medicine i passeggeri dei mezzi pubblici inglesi ha sulle mani, in un caso su quattro, batteri di origine fecale (Ap)

Non bello da dire, ma è così: fra i pendolari inglesi almeno uno su quattro ha le mani contaminate da batteri fecali. Quasi un paradosso se si pensa che la notizia è stata diffusa dalla London School of Hygiene and Tropical Medicine (ma del resto i ricercatori lo hanno fatto apposta) proprio durante il primo Global Handwashing Day, la giornata mondiale del lavaggio delle mani. Evidentemente gli inglesi non hanno ancora imparato questa buona abitudine soprattutto dopo (ed è il tipo di batteri trovati che lo suggerisce) essere andati in bagno. I ricercatori hanno chiesto a 409 persone , nelle stazioni di treni e di autobus di cinque città inglesi (andando da sud a nord: Londra, Cardiff, Birmingham, Liverpool, Newcastle), di poter passare sulle loro mani appositi tamponi che hanno poi analizzato in laboratorio alla ricerca di microbi. E hanno trovato molte cose interessanti.
NELLE STAZIONI - Intanto che la situazione peggiora a mano a mano che si va verso Nord: qui sono tre volte di più le persone che hanno le mani contaminate. Più nel dettaglio la percentuale si aggira attorno al 13 per cento fra i pendolari della Euston Station di Londra e arriva al 44 nella Central Station di Newcastle. Poi ci sono le differenze di genere: a Newcastle e Liverpool sono più contaminate le mani degli uomini. Rispettivamente 53 per cento e 36 per cento a fronte di un 30 e un 31 per cento per le persone di sesso femminile, sempre nelle due città. Nelle altre tre esaminate, Londra, Cardiff e Birmingham, erano soprattutto le donne ad avere mani poco pulite.
TRENI E BUS - Differenze anche per quanto riguarda i mezzi di trasporto: chi usava l’autobus risultava più contaminato rispetto a chi invece prendeva il terno. E adesso le professioni. Si potrebbe pensare che i lavoratori manuali siano quelli meno inclini all’igiene personale. Sbagliatissimo: hanno le mani più pulite di professionisti, studenti, pensionati e disoccupati. Naturalmente i ricercatori, coordinati dall’igienista Val Curtis, sono rimasti a bocca aperta di fronte a questi risultati. Del resto una delle più grandi «scoperte» della medicina è stata proprio il lavaggio delle mani: l’aveva suggerita, attorno alla metà dell’Ottocento, il medico ungherese Ignac Semmelweis ai suoi colleghi e questa semplice procedura aveva drasticamente diminuito la mortalità per febbre puerperale all’ospedale di Vienna.
PREVENZIONE - Un messaggio che non è ancora arrivato al grande pubblico. E gli esperti ritengono che il mancato lavaggio delle mani soprattutto dopo essere andati in bagno (e soprattutto se si soffre di qualche problema intestinale), prima di mangiare e prima di manipolare i cibi sia un ottimo strumento di prevenzione di molte malattie infettive non soltanto gastrointestinali ma anche respiratorie (tipo raffreddore e influenza). Proprio adesso sta cominciando la stagione dei Norovirus, virus altamente infettivi che provocano episodi di gastroenterite durante il periodo invernale. Un motivo in più per cominciare a lavarsi le mani più spesso.
Adriana Bazzi15 ottobre 2008"

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