settembre 09, 2012

Biscotti d'Ispagna

Non voglio fare l'esterofilo a tutti i costi. E neppure tifare per la Spagna, soprattutto dopo la cocente nostra sconfitta subita agli Europei di calcio di qualche mese fa, tuttavia tornando da Sitges, ancora una volta (l'ho già fatto lo scorso anno parlando di "formaggi light" in questo post) devo constatare che la penisola iberica ci supera ancora, anche in campo alimentare.
Ovviamente spero di essere smentito al più presto e che la critica si concluda qui.
Quest'estate, al solito supermercato vicino alla stazione di Sitges, il "Mercadona", ho trovato dei biscotti all'avena, con un buon rapporto danno alla dieta/sapore, direi di sottomarca, con un quantitativo cospicuo di fibra e prodotti con olio di girasole. Sani dunque, come da foto.
Bene: in Italia, questo tipo di prodotto (la galletta all'avena), per avere un po' di gusto, viene impastato con grassi idrogenati, olio di palma in primis, contenenti stearina, quella cera utilizzata per le candele, che proprio positiva per le nostre arterie non è. Quando ci va di lusso, nei prodotti "Bio" la dicitura è "grassi NON idrogenati" (generico). Insomma non ci è dato sapere con quale grasso si dovranno occludere le nostre vene, se con quello delle auto o dei lumini di Padre Pio, o direttamente con la paraffina.
Ci sono anche alcune tipologie di biscotti "Bio" all'olio extravergine d'oliva, ma o non sono appetibilissimi o sono eccessivamente costosi.
A questo punto non mi rimane che sperare che ci sia un commercio di nicchia di prodotti alimentari iberici anche a Torino o, alla peggio, rifornimi online (ne dubito). Se qualche studente Erasmus di Barcellona si trovasse in città e sapesse dell'esistenza di spacci spagnoli, me lo faccia sapere!




PS: la "I" eufonica nel titolo è voluta.

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